Star Trek - Tecnologia, IoT e Smart working

La chiusura legata al dilagare del COVID-19 ha sostanzialmente imposto a tutti, in particolare a noi italiani, l’utilizzo delle piattaforme di videoconferenza

A parte qualche settore che, per sua natura o per dimensione, aveva già sperimentato questo modo di lavorare, per gli altri, soprattutto all’inizio, la parola d’ordine era: IMPROVVISARE.

Molte organizzazioni hanno scoperto di avere già delle piattaforme di videconferenza per lo smart working, spesso legate a sottoscrizioni per la posta come Gmail e Office 365, altri lo hanno scoperto dopo avere adottato altre soluzioni di mercato, altri ancora hanno optato per le soluzioni gratuite, come Teams e Skype.

I grandi player del mercato hanno dato una mano, rendendo gratuite per il periodo di chiusura alcune sottoscrizioni a pagamento, come Hangsout Meet di Google e altri, come ZOOM, hanno sospeso i vincoli di tempo per la singola call quando la sottoscrizione fosse gratuita.

Le app di Conferencing che hanno visto il maggior incremento nei download sono riportate nei grafici qui di seguito.

I picchi di incremento dei download per Housparty in Italia e Spagna sono legati a due fattori: per primo il basso utilizzo di app per la videconferenza in queste nazioni, soprattutto da parte dei privati e, come secondo aspetto, la caratteristica dei popoli latini a comunicare molto più del resto d’Europa.

Il picco di utilizzo di questi strumenti ha contribuito, insieme alle piattaforme di streaming per i film, a mettere sotto forte stress le infrastrutture per la navigazione verso e da Internet. I grandi player come SKY e NETFLIX hanno ridotto in tutta Europa la qualità dei film, sia per alleggerire i propri server che per ridurre l’utilizzo di banda disponibile.

L’Italia, in particolare, ha cozzato duramente contro la realtà delle nostre infrastrutture, che, in certi orari di picco, hanno collassato. Perfino la fibra “Ultraveloce” (FTTH) a 100 Mbit/sec o 300 Mbit/sec non è riuscita a sopportare il sovraccarico, lasciando per brevi periodi senza connessione i propri utenti.

Speriamo che questa evidenza, unita alla durata imprecisata di questa emergenza, spingano governo e privati a migliorare le infrastrutture, consentendo anche ai paesi meno vicini alle grandi città e, soprattutto alle aree industriali, di accedere al web con una velocità minima garantita decente, così che lo SMART WORKING possa diventare uno standard lavorativo diffuso.

Michele Gallo