Spazio alla PA in questo smart smart smart work

Anche grazie alla Legge Madia, la percentuale di Pubbliche Amministrazioni che offrono ai propri dipendenti la possibilità di lavorare in smart working è raddoppiata nel 2019, ma l’approccio sembra ancora adempimentale. Infatti, mediamente, la percentuale di lavoratori in smart working è del 12%, il che fa supporre che poche PA si siano discostate dal 10% minimo previsto dalla legge.

Per la PA un tema particolarmente significativo da gestire in relazione allo smart working è quello della privacy, accompagnato dalla scarsa digitalizzazione di molti processi.

Lo smart working inoltre è interpretato come uno strumento di miglioramento del benessere del personale, mentre sono poco considerati i vantaggi per l’organizzazione che ne deriverebbero.

Ad esempio, la gestione di alcune attività di sportello in smart working, consentirebbe di modificare gli orari di fruizione dei servizi. Un passo in questa direzione è stato mosso dal Comune di Genova dove, al Municipio Polcevera, è stato attivato uno sportello virtuale, che mette in videocomunicazione cittadini e dipendenti comunali.

Lo sportello nasce per rispondere alle difficoltà di movimento conseguenti al crollo del ponte Morandi, ma potrebbe essere uno spunto interessante anche in chiave smart working e adeguamento dell’accessibilità dei servizi ai tempi di lavoro dei cittadini.

Chiara Pollina