Fin dalla metà di gennaio, e precisamente durante un percorso formativo, emerse in aula la necessità di comprendere se quello che sarebbe potuto accadere – ed è purtroppo accaduto – avrebbe modificato i principi di ricerca, scelta e valutazione del parco Fornitori, spostando l’asse stabilmente fissato nel Far East da qualche anno ormai, verso nuovi orizzonti, magari più vicini a casa.
Immediatamente pensai e ribadii che un’attività come la valutazione dei Fornitori deve sempre essere dinamica, per cui non stabile nel tempo. Mai avrei però pensato che a quattro mesi da quella metà di gennaio, il panorama si sarebbe ulteriormente e velocemente modificato.
Non ci troviamo più nella situazione di spostare quell’asse, applicando il reshoring e che prevede –come già fatto da diverse aziende italiane – i principi del Km0, sia per contenere i costi rivalutando il Total Cost of Ownership (TCO), sia per indirizzarci verso un mondo più ecosostenibile.
Assisteremo entro la fine del 2020 ad una selezione “naturale” delle aziende, quindi dei nostri Clienti e soprattutto dei Fornitori. E’ drammatico pensarlo, ma la razionalità ci porta a non escludere niente, memori di quanto accaduto dopo il 2008, dove si sono ridisegnati i confini e le potenzialità di ogni azienda.
Dobbiamo organizzarci, riunirci, confrontarci – per ora virtualmente – per conoscere i nuovi ingredienti del mercato. Di pari passo dovremo ridisegnare le nostre “schede Fornitori”, inserendo nuovi elementi che dovranno consentirci di instaurare rapporti duraturi e solidi, o meglio ancora ridisegnare il modello di approccio con il Fornitore, architettando un processo di intercambiabilità tra i Fornitori stessi.
Non basterà più la classica lista di requisiti, bisognerà aggiungerne ed inventarne di nuovi.
La matrice di Kraljic, a cui ogni Buyer si ispira quando catalogala il Fornitore, e dove l’importanza del bene da ricercare unita alla difficoltà del mercato di riferimento erano ben distinte nelle quattro aree, andrà ridisegnata: meno peso alle forniture “non critiche”, nel senso che la non criticità sarà sostanzialmente impossibile; l’“effetto leva” generato dal potere contrattuale subirà una standardizzazione verso il basso, con politiche di sconto praticamente allineate per tutti; i “critici” saranno ancora più critici, ed a loro volta dovranno riposizionarsi; ma il grande lavoro che ci aspetta sarà quelli di considerare sempre più tutti i Fornitori come “strategici”.
Pertanto alla base di questa evoluzione il principio di solidarietà tra aziende sarà determinante. Ognuno dovrà ridisegnare processi e percorsi di ottimizzazione, per rendere meno onerosa la permanenza sul mercato.
Dobbiamo altresì confidare nel fatto che i Governi (di tutto il mondo) possano aiutare le aziende più meritevoli, qualora il credito non venisse erogato dagli Istituti bancari con le modalità ed i tempi necessari all’azienda per non collassare. Molta attenzione quindi alla capacità delle aziende Fornitrici di sostenersi con mezzi propri fino a dove possibile, attivandosi anche con investigazioni amministrative accurate.